Quante sono le guerre ad oggi in atto?
Secondo diverse fonti le guerre ad oggi in atto sono circa 70, stiamo parlando di un numero difficile da stimare, in quanto bisogna prima trovare una definizione univoca di guerra e quindi capire cosa includiamo sotto questo nome, comunque per quanto riguarda i conflitti ufficiali questo sembra essere il dato più condiviso.
Quante sono le manifestazioni che chiedono la pace?
A questa domanda è veramente impossibile rispondere, perché non ci sono dati, ma è evidente, se ci rifacciamo alla storia recente, che sono molte di più dei conflitti. In questo scenario si incastona la storia che vogliamo raccontarvi
Puglianello domenica 20 marzo 2022, la piazza è insolitamente gremita e per altro di bambini.
Ragazzi dai 5 ai 14 anni che cercano con tutta la loro genuina maestria di vendere delle ciotoline contenenti una candela, avvicinandomi scopro cosa hanno di speciale questi oggetti in ceramica… il decoro, i COLORI DELLA PACE.
Questi bambini, nei panni di esperti venditori, stanno chiedendo la pace, nella loro parziale consapevolezza chiedono la fine della guerra in Ucraina e danno un segnale a tutto il paese: è dai bambini che si riparte, è da loro che nasce la speranza per un mondo migliore.
Una mattinata organizzata da maestre, catechiste, parroco, genitori, educatori per sensibilizzare i più piccoli e non solo, sulla situazione attuale, una manifestazione di vicinanza morale per un popolo oppresso ed oltraggiato. Avreste dovuto vedere il loro fervore nei preparativi, la persuasione nel convincere le persone a donare per una giusta causa, il coinvolgimento durante la celebrazione.
Una richiesta accorata che viene da bambini e ragazzi: stop alla guerra
All’uscita dalla chiesa raccolgo l’osservazione di una signora, Anna, che dice: “I bambini non dovrebbero stare in piazza per chiedere la pace, ma per giocare, senza il peso e l’angoscia di una simile atrocità, che il loro animo allegro e buono non è in grado di sopportare”.
E’ proprio vero, ed è per questo che dico che noi “grandi” dobbiamo impegnarci a costruirla questa pace nelle nostre azioni quotidiane, a insegnarla ai ragazzi con i fatti più che con le parole, è per questo che dico ridiamo ai bambini ucraini la pace, ridiamola a tutta l’umanità, ridiamo ai nostri bambini la leggerezza tipica della loro età e soprattutto la verità, perché le loro coscienze si possano formare senza doversi difendere dalle false notizie, dalla propaganda, dalla cattiva informazione usata come vero e proprio strumento di guerra.
Io personalmente da educatrice di questi ragazzi e come componente di BELLASTORIA mi impegno, così come tutto il gruppo, a favorire la diffusione di notizie veritiere, ci impegniamo a far passare ciò che è vero e non ciò che ci conviene. Impegnarsi non vuol dire riuscire necessariamente, ne siamo consapevoli, ma provarci con tutte le forze questo sicuramente.
Articolo di Veronica Martone, segretaria di redazione e responsabile relazioni esterne
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